Semine del mais: la produttività vince in tre mosse

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Le piogge occorse a fine marzo hanno fornito ai terreni il giusto grado di umidità per la germinazione dei semi del mais. Germinazione ancor più agevolata da temperature ormai stabilmente sopra i dieci gradi centigradi nella maggior parte delle aree maidicole italiane. 

La semina del mais richiede però alcune precise seppur semplici accortezze, sia di tipo agronomico sia di ordine fitosanitario. Ciò al fine di porre la coltura nelle migliori condizioni di germinare in modo omogeneo, di crescere poi velocemente e di non patire delle avversità che la minacciano fin dalle primissime sue fasi vitali, cioè malerbe e parassiti terricoli.

Le buone pratiche di semina 

Ancor prima di seminare va operata la scelta più razionale degli ibridi da porre a dimora nella propria azienda. Questi, di norma, è bene varino da zona a zona, ma anche da appezzamento ad appezzamento, poiché le condizioni di campo possono risultare diverse anche a distanze relativamente modeste. Inoltre, diversificare gli ibridi permette di abbattere il rischio di impresa in caso si verificassero condizioni climatiche sfavorevoli durante la stagione.

Analogamente, gli ibridi dovranno essere scelti anche per soddisfare precisi piani di raccolta, in modo da pianificare al meglio non solo la tipologia di prodotto finale, granella o trinciato, bensì anche le epoche di trebbiatura o trinciatura. Ciò permetterà di ottimizzare la gestione del cantiere di lavoro e dei mezzi messi a disposizione dei contoterzisti, come pure genererà flussi costanti di prodotto verso i centri aziendali. 

Quanto alla semina in sé, tale pratica conta oggi su una molteplicità di attrezzature ad alto grado di specializzazione, capaci cioè di effettuare contemporaneamente le ultime lavorazioni di affinamento del suolo, come pure di abbinare la deposizione dei semi a quella di fertilizzanti granulari e di geoinsetticidi. I moderni sistemi di regolazione delle profondità di semina, di norma 4-5 centimetri, ne garantiscono inoltre la massima omogeneità a tutto vantaggio del corretto sviluppo della coltura sin dalla germinazione. 

 

LUMESTRA® PACK per il controllo delle malerbe

In corrispondenza della semina è bene prevedere anche l’applicazione dei più opportuni erbicidi di pre-emergenza o di post-emergenza precoce, al fine di liberare il mais fin dall’inizio dalla competizione esercitata dalla flora spontanea. Le condizioni di umidità che stanno caratterizzando l’inizio del mese di aprile permettono anche di confidare su una maggiore efficacia e persistenza d’azione dei diserbi, a garanzia di una loro efficacia completa e prolungata. 

In tal senso, lo specialista è LUMESTRA® PACK, contenente una confezione di CALLISTO® 480 e una di ENCARIT®, la cui unione permette il controllo delle più rappresentative infestanti, sia a foglia stretta, sia a foglia larga.  CALLISTO® 480 contiene infatti mesotrione, specialista dicotiledonicida con effetti anche su alcune graminacee, mentre ENCARIT® contiene dimethenamide-p, ad azione prevalentemente graminicida. 

In caso però di semine particolarmente precoci e a fronte di consistenti infestazioni di poligonacee, matricaria, bidens e crucifere, a LUMESTRA® PACK è consigliabile aggiungere DOMITREL® 400 CS, a base di pendimetalin, consentendo in tal modo di ampliare ulteriormente lo spettro d’azione anche nelle condizioni malerbologiche più complesse.

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FORCE® ULTRA: stop ai parassiti terricoli

Oltre alla difesa dalle malerbe, i maiscoltori devono attrezzarsi anche per proteggere la coltura da Diabrotica ed Elateridi. In tal senso FORCE® ULTRA è lo specialista da deporre nel solco di semina tramite gli appositi microgranulatori che allestiscono le seminatrici di precisione. 

Formulato come microgranulare di alta qualità a base di teflutrin (1,5%), FORCE® ULTRA agisce sui parassiti sia per contatto, sia in fase di vapore, vantaggio che lo rende unico nel segmento dei geoinsetticidi. Tale sua caratteristica permette infatti di esercitare nella rizosfera anche un’azione repellente nei confronti di Diabrotica ed elateridi, esaltando ulteriormente l’efficacia del trattamento. 

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