Gamma Syngenta per la vite: protezione a 360 gradi

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Forte di numerose soluzioni ad alto grado di integrazione, il portfolio Syngenta per la vite assicura linee tecniche complete e sostenibili, con la recente aggiunta di diverse novità nel settore Biologicals

La difesa della vite è da sempre resa complessa dalle forti diversità pedoclimatiche che caratterizzano gli oltre mille chilometri di lunghezza dell’Italia. Per quanto i principali patogeni della vite siano gli stessi, ovvero peronospora, oidio e botrite, il loro comportamento e la loro incidenza variano infatti in dipendenza della stagione, dell’areale di coltivazione e delle varietà stesse.

Anche i parassiti sono distribuiti in modo differente, con tignole e tignolette che incidono sulla sanità dei grappoli con intensità variabile in funzione di zone, varietà e conduzioni agronomiche. A queste si aggiungono parassiti vecchi e relativamente nuovi: fra le prime, per esempio, vi sono cicaline quali Scaphoideus titanus a infestare ampi territori vitati del Nord Italia, diffondendo il plasmide della Flavescenza dorata; fra i secondi si è invece diffusa Cryptoblabes gnidiella, la Tignola rigata della vite.

Per tali ragioni i mezzi di difesa devono essere il più possibile numerosi e diversificati fra loro, possibilmente includendo anche nuove soluzioni atte a incontrare le sempre più stringenti richieste normative e dei mercati quanto a sostenibilità e profili residuali. In tal senso, ampi spazi si stanno conquistando i prodotti afferenti al gruppo dei Biologicals, soluzioni di carattere naturale atte a integrare in modo virtuoso i più tradizionali programmi di difesa.

 

Syngenta batte peronospora

Dalla fase di sviluppo dei germogli sino al pre-raccolta la peronospora minaccia la vite, sia a livello fogliare, sia sui grappoli. Nuove soluzioni sono quindi sempre ben accolte da tecnici e agricoltori, soprattutto quando si prestino a integrare programmi di difesa già noti e consolidati.

Proprio in tal senso si propone la nuova linea tecnica di Syngenta che fa fulcro su oxathiapiprolin, capostipite della nuova classe di fungicidi, le piperidynil thiazole isoxazoline. L’innovazione tecnica della Casa di Basilea è alla base del marchio Orondis®, il quale offre elevata efficacia sulla vite grazie al comportamento translaminare e sistemico acropeto. Per le proprie caratteristiche tecniche oxathiapiprolin si evidenzia quindi quale strumento ottimale per la composizione di programmi di difesa di tipo preventivo.

Due i combi pack realizzati in tal senso da Syngenta, ovvero Orondis® Ultra F e Orondis® Forte. Il primo abbina a un flacone di Orondis® uno di Pergado® F (mandipropamid e folpet). In Orondis® Forte quest’ultimo è invece sostituito da una confezione di Shinkon® (amisulbrom), anch'esso caratterizzato da differente modo d’azione sul patogeno.

Le nuove proposte di Syngenta si sono inserite proficuamente in una gamma antiperonosporica già forte di soluzioni sistemiche come quelle della linea Ridomil® a base di m-metalaxyl, e di quelle basate su mandipropamid, fulcro della linea Pergado®. Questa sostanza attiva ha la capacità di legarsi saldamente alle cere vegetali e di penetrare poi nei tessuti fogliari per via translaminare, offrendo una tenace resistenza al dilavamento. Nella linea Pergado® mandipropamid viene proposta anche in miscela con folpet.

Alternare il più possibile i modi d’azione e le caratteristiche dei prodotti è però una strategia sempre vincente. A conferma, ai prodotti sopra menzionati si possono abbinare o alternare anche Ampexio®, a base di zoxamide e mandipropamid, e Quartet®, contenente fosfonato di disodio, anch’esso ad azione sistemica. Per completare i programmi di difesa antiperonosporica, soprattutto in agricoltura biologica, ben si prestano infine i formulati rameici della linea Coprantol®, contenenti rame in forma di ossicloruro, di idrossido o di solfato tribasico.

 

Oidio senza sorprese

L’oidio è malattia altrettanto temuta, soprattutto in annate calde e asciutte. Anche questo patogeno va quindi affrontato sempre in chiave preventiva, articolando programmi razionali grazie all’uso di formulati dai modi d'azione il più possibile complementari.

Specialista dei trattamenti antioidici da pre-chiusura a chiusura del grappolo, Cidely® contiene ciflufenamid e si inserisce perfettamente nella gamma antioidica già forte dei marchi Topas®, a base di penconazolo, e Score®, contenente difenoconazolo. Ad arricchire tale ventaglio di soluzioni antioidiche vanno infine ricordati Quadris® (azoxystrobin) e Dynali® (ciflufenamid e difenoconazolo).

Per i trattamenti di chiusura, contribuendo a ottimizzare anche il profilo residuale dei grappoli, si propone infine la linea Tiovit®, contenente zolfo.

 

Le novità dei Biologicals

Come detto, Syngenta ha realizzato un catalogo di soluzioni naturali afferenti al mondo dei Biologicals. Alcune novità si sono infatti inserite al fianco di Taegro® e di Tellus® WP, ormai affermatisi sui mercati. Il primo è un biofungicida a base di Bacillus amyloliquefaciens (ceppo FZB24). Questo batterio compete con l'oidio, apportando un ottimo controllo anche dei marciumi acidi che si innestano sulle spaccature degli acini provocate da parassiti e altri patogeni. Tellus® WP è invece una miscela di Trichoderma harzianum (ceppo ICC 012) e Trichoderma gamsii (ceppo ICC 080), da utilizzarsi in chiave preventiva contro gli agenti del Mal dell’Esca.

A questi si è recentemente affiancato su vite un tris di nuovi prodotti come il biofungicida Romeo® (cerevisane), nonché gli insetticidi Arbiogy® (Beauveria bassiana - ATCC 74040) e Bemotius® (azadiractina A).

Anche le nuove Biosolution, al pari di Taegro® e Tellus® WP, risultano preziose in agricoltura biologica, rappresentando al contempo una virtuosa integrazione ai programmi basati su fungicidi di sintesi. Le quattro biosoluzioni agiscono infatti in modo completamente differente sui patogeni e sui parassiti, ampliando ulteriormente le capacità complessive di difesa della coltura.

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Stop alla muffa grigia

Anche la botrite necessita dei più opportuni trattamenti, visti i danni che può apportare alle uve e ai vini che da essi deriveranno. La patologia, inoltre, è fra le principali cause dei succitati marciumi acidi, vedendo proprio in Taegro® la soluzione ideale.

Nella finestra temporale compresa tra pre-chiusura grappolo e pre-raccolta sono invece impiegabili gli specialisti antibotritici Geoxe® (fludioxonil) e Switch® (fludioxonil e ciprodinil).

 

Nessuna falla contro gli insetti parassiti

Anche insetti e acari attaccano la vite, necessitando in molti casi dei trattamenti con appositi insetticidi.  Contro i lepidotteri della vite Syngenta propone Affirm® (emamectina benzoato) e Voliam® (clorantraniliprole), autorizzato quest’ultimo oltre che su tignole e tignolette anche su Cryptoblabes gnidella, la tignola rigata della vite. Da parte sua Primial® è utilizzabile anche in viticoltura biologica, contenendo Bacillus thuringiensis kurstaki (ceppi SA 11 e 3A3B).

Contro le cicaline, incluso Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata, è possibile impiegare Karate Zeon®, dalla fase pre chiusura grappolo a chiusura grappolo e Evure® Pro (tau-fluvalinate) tra la fase di acino pepe fino a invaiatura. Su uva da tavola, Evure® Pro contrasta anche le proliferazioni di tripidi.

Infine gli acari, i quali necessitano anch’essi della massima attenzione, specialmente nelle stagioni climaticamente ad essi più favorevoli. Contro i ragnetti rossi e gialli è da sempre standard di riferimento Vertimec®, a base di abamectina, da applicarsi alla comparsa dei primi stadi mobili.