Il controllo del tripide in autunno
Nella prima parte dell’anno abbiamo visto come il periodo compreso tra fine inverno e inizio primavera rappresenti il primo momento chiave per il controllo del tripide. Abbiamo anche scoperto come il successo della nostra strategia di difesa dipenda fortemente dall’attività di monitoraggio: più essa sarà tempestiva ed accurata, tanto più gli interventi di difesa saranno efficaci.
Il momento dell’anno in cui ci troviamo adesso, ovvero fine estate – inizio autunno, rappresenta il secondo momento chiave per il controllo del tripide. La riduzione delle temperature che tipicamente si verifica in questo periodo potrebbe portarci ad abbassare la guardia nei confronti della difesa contro gli insetti e i parassiti, tripidi compresi. In realtà, in questo periodo, il tripide gode ancora di condizioni favorevoli alla sua diffusione: se sottovalutata la sua pericolosità, il rischio di arrecare danni alla coltura e di compromettere l’intera strategia di difesa è molto alto. Vediamo perché.
Frankliniella occidentalis, specie ampiamente diffusa e presente su molte colture floreali e ornamentali, continua a riprodursi con grande rapidità anche dopo il periodo estivo se le condizioni rimangono favorevoli. Non solo le caratteristiche biologiche dell’insetto, ma anche il rapido mutamento delle condizioni climatiche che sta caratterizzando gli ultimi anni (estesi periodi di alte temperature e siccità e inverni brevi e miti), contribuisce ad aumentare il rischio associato alla presenza e alla diffusione del tripide.
Un efficace controllo dell’insetto in questa fase riveste un’importanza ancora maggiore in relazione non solo agli effetti nel breve periodo, ma anche nel lungo periodo. F. occidentalis sverna solitamente da adulto nel terreno o in altre anfrattuosità nelle strutture di coltivazione per poi riprendere l’attività a fine inverno – inizio primavera. Il controllo del tripide a fine estate – inizio autunno avrà quindi un significativo impatto sulla nostra strategia di difesa generale, riducendo la popolazione svernante e garantendo un livello iniziale di infestazione più basso la primavera successiva.
Anche in questa fase, come abbiamo già visto per gli interventi primaverili, l’insetticida Mainspring rappresenta lo strumento ideale. Il prodotto, contenente la sostanza attiva cyantraniliprole, è stato sviluppato appositamente per le colture floreali e ornamentali in serra. Per ottenere un ottimo controllo del tripide, si raccomandano due applicazioni a distanza di 7 giorni dalla comparsa delle prime forme giovanili, utilizzando una dose di 10 g/hl. Mainspring esercita sul tripide un’efficace azione ovo-larvicida e larvicida, e agisce principalmente per ingestione, minimizzando quindi i rischi per gli insetti utili.
All’interno di una strategia di difesa integrata, alle applicazioni di Mainspring, seguiranno applicazioni con prodotti a base di sostanze attive con diverso meccanismo d’azione, compresi i mezzi di bio-controllo (biologicals). Tra questi, Bemotius rappresenta un valido strumento per il controllo del tripide: bioinsetticida a base di Azadiractina A, agisce come regolatore di crescita, possedendo anche un’azione disappetente e repellente. NemaTrident, invece, contribuisce al controllo del tripide grazie all’attività di parassitizzazione svolta dai nematodi entomopatogeni contenuti nella sua formulazione. Il prodotto va utilizzato in combinazione con NemaSpreader, ritentore idrico che favorisce il movimento e la sopravvivenza dei nematodi entomopatogeni sulla coltura.
Intervenire in maniera tempestiva ci consentirà quindi di massimizzare l’efficacia delle applicazioni e di contenere i livelli della popolazione svernante, garantendo così il successo della strategia di difesa.
In considerazione dell’esistenza di numerose nuove varietà delle diverse specie di piante floreali e ornamentali, è consigliabile effettuare saggi preliminari su un numero limitato di piante, prima di estendere il trattamento ad aree più vaste.