Interventi autunnali per il controllo dell’oidio
Il passaggio dall’estate all’autunno è caratterizzato solitamente da condizioni di instabilità climatica, oggigiorno ancora più accentuate a causa del noto fenomeno del cambiamento climatico. Le temperature tendono a scendere rispetto ai mesi estivi e si stabilizzano su valori che si conciliano perfettamente con le esigenze dei principali patogeni fungini che colpiscono le colture floreali e ornamentali. Il verificarsi sempre più frequente di autunni relativamente asciutti e caratterizzati da scarsi fenomeni meteorici, crea le condizioni ideali per la comparsa e lo sviluppo di un patogeno fungino che abbiamo imparato a conoscere negli scorsi articoli: l’oidio.
Se l’inizio della primavera rappresenta il primo periodo chiave per il controllo dell’oidio, il lasso di tempo che va da fine estate a inizio autunno è sicuramente il secondo periodo chiave, e richiede massima attenzione al fine di preservare la salute delle piante e garantire la qualità della produzione.
Come abbiamo già più volte ricordato, lo sviluppo e la sopravvivenza dell’oidio, a differenza della gran parte degli altri patogeni fungini, non sono favoriti dalla presenza di acqua allo stato liquido, ad esempio quella proveniente dalla pioggia o dall’irrigazione. L’umidità relativa dell’aria gioca un ruolo fondamentale, e variazioni dei suoi valori (specialmente tra il giorno e la notte) possono favorire la germinazione delle spore e la crescita del micelio. Le condizioni appena descritte si verificano molto spesso durante questa fase dell’anno, esponendo le colture a un alto rischio di attacchi di oidio. Inoltre, il patogeno può colpire un’ampia varietà di colture grazie al grande numero di specie e sottospecie che costituiscono questo gruppo di funghi.
Il monitoraggio delle condizioni climatiche e l’osservazione della coltura assumono anche in questo periodo, così come ad inizio primavera, un ruolo importantissimo. Ti invito a rileggere questo articolo per maggiori approfondimenti sull’argomento. Individuare il momento giusto per intervenire in maniera preventiva è il principale fattore di successo che ci permetterà di utilizzare gli strumenti a nostra disposizione al massimo del loro potenziale e con la massima efficacia.
Alibi Flora, sviluppato appositamente per l’utilizzo su colture floreali e ornamentali, rappresenta uno strumento efficace per il controllo dell’oidio. Il prodotto è stato formulato come sospensione concentrata in cui è presente una miscela di due sostanze attive dai meccanismi d’azione altamente complementari, ovvero azoxystrobin e difenoconazolo. La prima appartiene alla famiglia chimica delle strobilurine, mentre la seconda a quella dei triazoli. Due quindi anche le classificazioni del FRAC, acronimo di Fungicide Resistance Action Committee (leggi questo articolo per maggiori informazioni). Azoxystrobin si colloca nel gruppo 11, essendo un inibitore della respirazione mitocondriale, mentre difenoconazolo rientra nel gruppo 3, in qualità di inibitore della biosintesi degli steroli nelle membrane cellulari del patogeno.
Entrambe le sostanze attive si mostrano particolarmente efficaci contro i diversi agenti di oidio che attaccano le colture ornamentali e floreali, confermandosi in grado di prevenire l’insorgere della malattia grazie all’attività di azoxystrobin sulle spore, di cui ne impedisce la germinazione, mostrando al contempo una buona capacità curativa dovuta alla presenza del triazolo. Tale proprietà non deve però indurre a iniziare i trattamenti a malattia ormai insediata, consigliando al contrario di intervenire sempre in via preventiva, cioè al verificarsi delle condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia o, al più tardi, ai primissimi sintomi della malattia.
Il prodotto può essere applicato sia in serra sia in pieno campo su fiori recisi, piante ornamentali in vaso, piante perenni e annuali in vaso, arbusti e alberi ornamentali. Nei programmi di difesa è sempre bene alternare i trattamenti a base di Alibi Flora con altre sostanze attive a differente meccanismo d’azione.
In considerazione dell’esistenza di numerose nuove varietà delle diverse specie di piante floreali e ornamentali, è consigliabile effettuare saggi preliminari su un numero limitato di piante, prima di estendere il trattamento ad aree più vaste.
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