Oidio: ciclo biologico e strategie di difesa
Provocano danni estesi e vistosi, rendendo invendibile la produzione. Sono le differenti specie di oidio, funghi ascomiceti che affliggono le colture floreali e ornamentali generando danni di diverso ordine e grado. Per esempio, la vegetazione colpita mostra uno sviluppo stentato, patendo talvolta di deformazioni particolarmente gravi a carico di germogli e foglioline di recente emissione. I tessuti colpiti presentano anche gravi alterazioni cromatiche, con ampie aree di colore grigiastro tendente al bronzeo prima di avvizzire completamente. Anche i fiori possono essere colpiti da malformazioni, sviluppandosi in modo incompleto e talvolta avvizzendo direttamente sulle piante.
In passato, causa limitatezza dei mezzi di indagine, gli agenti causali dell’oidio venivano considerati in chiave duplice, presentando tali organismi sia la forma sessuata sia quella asessuata, quasi fossero specie differenti. Oggi le moderne tecniche diagnostiche e sistematiche hanno consentito di classificare correttamente ognuno di questi patogeni. Fra questi, Odium begoniae (Erysiphe polyphaga), Oidium hortensiae (Microsphaera polonica) e Oidium erysiphoides (Erysiphe poyigoni) danneggiano rispettivamente begonie, ortensie e dalie, mentre ad attaccare le rose è Oidium leucoconium (Sphaeroteca pannosa). Infine il lillà, colpito da Phyllactinia guttata (Ovulariopsis spp.). E questo solo per portare alcuni esempi.
Una volta che il patogeno si è insediato nei tessuti vegetali diviene oltremodo difficile eradicarlo, ereditando gravi danni a carico della fisiologia e dell’estetica complessiva delle piante, aspetto questo fondamentale per la loro vendibilità sul mercato. Per tali ragioni la lotta all’oidio è bene impostarla in chiave preventiva, monitorando le condizioni ambientali al fine di iniziare i trattamenti nel momento stesso in cui si verifichino le condizioni necessarie ai primi sviluppi del patogeno. L’optimum termico delle diverse specie di oidio, per esempio, è compreso generalmente fra 20 e 22 °C, pur mostrando minimi termici che possono arrivare addirittura a soli 3-4 °C e massimi tollerati fino a 32-34 °C. La primavera è quindi stagione altamente predisponente agli attacchi di questi patogeni ed è quindi consigliabile iniziare tempestivamente la difesa durante questa stagione.
L’ampiezza della finestra temporale in cui l’oidio può attaccare le piante, richiedendo molteplici trattamenti fitosanitari, apre però la strada a un problema tutt’altro che secondario, ovvero quello delle resistenze. Il patogeno si mostra abbastanza incline a sviluppare tale fenomeno nei confronti dei fungicidi di sintesi se questi vengono applicati in modo reiterato, senza cioè alternare differenti modi d’azione. In tal senso, la prevenzione non va quindi fatta solo in ottica fitosanitaria di breve periodo, bensì anche salvaguardando al meglio i prodotti impiegati.
In risposta a tale duplice esigenza, Alibi® Flora è stato formulato come sospensione concentrata in cui è presente una miscela di due sostanze attive dai modi d’azione altamente complementari, ovvero azoxystrobin e difenoconazolo. La prima appartiene alla famiglia chimica delle strobilurine, mentre la seconda a quella dei triazoli. Due quindi anche le classificazioni del Frac, acronimo di Fungicide Resistance Action Committee. Azoxystrobin si colloca nel gruppo 11, essendo un inibitore della respirazione mitocondriale, mentre difenoconazolo rientra nel gruppo 3, in qualità di inibitore della biosintesi degli steroli nelle membrane cellulari del patogeno.
Meccanismi d’azione dei principali fungicidi antioidici e rispettivi codici FRAC
Entrambe le sostanze attive si mostrano particolarmente efficaci contro le diverse forme di oidio delle ornamentali e floreali, confermandosi in grado di prevenire l’insorgere della malattia grazie all’attività di azoxystrobin sulle spore, di cui ne impedisce la germinazione, mostrando al contempo una buona capacità curativa dovuta alla presenza del triazolo. Tale proprietà non deve però indurre a iniziare i trattamenti a malattia ormai insediata, consigliando al contrario di intervenire sempre in via preventiva, cioè ai primissimi sintomi della malattia.
In tal caso, grazie alle proprietà fisico-chimiche delle sue sostanze attive, capaci di penetrare tenacemente nei tessuti vegetali, Alibi® Flora crea un vero e proprio scudo a difesa di foglie e fiori, impedendo all’oidio di proliferare nei tessuti delle colture.
Il prodotto può essere impiegato su fiori recisi, a eccezione delle specie bulbose, come pure su piante ornamentali in vaso, sia perenni sia annuali. Anche gli arbusti possono beneficiare degli interventi con Alibi® Flora, così come gli alberi ornamentali. Unica la dose di applicazione, pari a soli 100 millilitri per ettolitro d'acqua. Oltre a offrire quindi la massima flessibilità di impiego, Alibi® Flora assicura anche estrema maneggevolezza e facilità di dosaggio, riducendo al contempo la quantità di flaconi da gestire, conservare e poi smaltire dopo l’utilizzo. Unica raccomandazione: nei programmi di difesa è sempre bene alternare i trattamenti a base di Alibi® Flora con altre sostanze attive a differente meccanismo d’azione.
Posizionamento dei fungicidi antioidici in base all’azione fungicida
In considerazione dell’esistenza di numerose nuove varietà delle diverse specie di piante floricole e ornamentali in vaso, è consigliabile effettuare saggi preliminari su un numero limitato di piante, prima di estendere il trattamento ad aree più vaste.