Come integrare i biologicals in un programma di difesa

Syngenta per il florovivaismo

L’approccio integrato nella difesa della coltura presenta aspetti di innovazione e complessità che richiedono specifiche conoscenze. Ti invito a leggere questo articolo (https://www.syngenta.it/blog/syngenta-il-florovivaismo/difesa-integrata-tra-rivoluzione-culturale-e-gestione-della-0 ) per maggiori approfondimenti sull’argomento.

Un elemento che caratterizza la difesa integrata sono gli agenti di biocontrollo: data la loro natura e le loro caratteristiche intrinseche, per un corretto utilizzo è necessario seguire alcune linee guida e raccomandazioni.

Fin dall’approccio sperimentale, gli agenti di bio-controllo  vengono valutati sia in prove di efficacia e selettività specifiche, sia in programmi di difesa, alternandoli a diversi meccanismi d’azione. Questo è particolarmente evidente nelle prove di posizionamento tecnico, nelle quali i mezzi di bio-controllo vengono integrati all’interno dei programmi di difesa. Quindi, molte conoscenze su come i mezzi di bio-controllo agiscono in condizioni di campo sono già note fin dalla fase sperimentale. Le caratteristiche intrinseche dei mezzi di bio-controllo giocano un ruolo fondamentale al fine di determinare il loro posizionamento all’interno di una strategia.

biologicals

Abbiamo visto, infatti, che gli agenti di bio-controllo sono rappresentati da microroganismi, macrorganismi, semiochimici e estratti naturali, e la loro varietà di composizione è grandissima: si va dagli olii naturali agli estratti vegetali fino ai microorganismi ad azione insetticida o fungicida. È facile immaginare come ognuna di queste soluzioni trovi la giusta collocazione in momenti anche molto diversi del ciclo fenologico della coltura o del ciclo biologico del patogeno/parassita.

Un esempio che può aiutarci a capire questo concetto è dato dalla comparazione tra un bio-insetticida ad azione di contatto (ad esempio un sale potassico degli acidi grassi) e un bio-fungicida che agisce per competizione, rilascio di metaboliti e attivazione delle difese naturali (ad esempio un prodotto a base di Bacillus amyloliquefaciens ceppo FZB24). Entrambe le soluzioni devono essere applicate preventivamente, ma è necessario prendere in considerazione alcuni elementi. Infatti, mentre nel primo caso la presenza dell’insetto è necessaria per garantire l’efficacia del trattamento, trattandosi di un prodotto che richiede il contatto con il parassita per esplicare la sua azione insetticida, nel secondo caso le applicazioni devono iniziare prima dell’instaurarsi del processo infettivo del patogeno fungino. In questo modo il microrganismo avrà il tempo di svilupparsi, colonizzare la foglia e limitare la superficie fogliare a disposizione del patogeno fin dai primissimi stadi di sviluppo.

biologicals

L’utilizzo dei mezzi di bio-controllo trova la sua giusta collocazione in quelle fasi della coltura che, seppur potenzialmente soggette all’azione di parassiti e patogeni, presentano livelli di suscettibilità più bassi, 

I prodotti convenzionali o di sintesi, solitamente caratterizzati da livelli di efficacia superiori e in qualche caso da azione curativa e/o eradicante, giocano un ruolo chiave nel proteggere le colture durante le fasi di maggiore suscettibilità, quando le condizioni climatiche o la pressione del patogeno o del parassita risultano particolarmente predisponenti alla comparsa di danni sulla coltura. Inoltre, grazie al mantenimento di migliori condizioni fitosanitarie, i mezzi di bio-controllo saranno messi in condizione di operare a bassi livelli di malattia o infestazione, contribuendo in maniera efficiente al successo dell’intero programma di difesa integrata.

Spero che le informazioni condivise siano state utili. Al prossimo appuntamento!

Author

Alessandro Aquino
perm_identity
Syngenta Italia