Non solo dose di impiego e spettro di azione - parte seconda

Syngenta per il florovivaismo

L’etichetta: la vostra guida di sopravvivenza al complesso mondo degli agrofarmaci. 

Durante le riunioni che prima dell’avvento del COVID-19 ci permettevano di incontrarci almeno una volta all’anno, ma anche durante le videoconferenze a distanza organizzate negli ultimi mesi, vi abbiamo sempre sottolineato l’importanza di leggere sempre molto attentamente l’etichetta prima di applicare un agrofarmaco.

Nello scorso articolo abbiamo analizzato la prima parte dell’etichetta, ovvero quella relativa al Riquadro ministeriale e alle Prescrizioni supplementari. In questo articolo prenderemo in esame le rimanenti parti, buona lettura!

In generale un’etichetta è costituita dalle seguenti sezioni principali:

  • Riquadro ministeriale
  • Prescrizioni supplementari
  • Indicazioni generali
  • Indicazioni agronomiche
  • Ulteriori norme precauzionali
  • Dicitura relativa alla tracciabilità

 

INDICAZIONI GENERALI

Si tratta di istruzioni per il medico che indicano come procedere nel caso di esposizioni accidentali al prodotto non ancora diluito per l’applicazione, con ulteriori dettagli in caso sussistano rischi particolari.

  • Informazioni per il medico
  • Norme precauzionali ulteriori per la tutela dell’uomo
  • Indicazioni di eventuali rischi particolari per l’uomo e gli animali

 

LE INDICAZIONI AGRONOMICHE

Questa sezione è dedicata alla descrizione delle modalità di utilizzo del prodotto, e riporta tutti i dettagli necessari a garantirne efficacia e selettività. Nel caso delle colture edibili, in questa sezione sono contenute anche le indicazioni che devono essere seguite per consentire il rispetto dei Residui Massimi Ammessi, requisito imposto dalla legge per la loro commercializzazione.

È importante ricordare che il Residuo Massimo Ammesso non è un limite tossicologico ma indica semplicemente che la derrata è stata trattata seguendo le norme imposte dai produttori degli agrofarmaci utilizzati.

 

Le modalità e i campi di impiego e le dosi sono informazioni che derivano da complessi e approfonditi studi che sono contenuti in un documento chiamato Dossier Biologico. Il Dossier Biologico è un documento che le aziende produttrici di agrofarmaci devono presentare al Ministero della Salute per poter richiedere la registrazione di un agrofarmaco. Le modalità e i campi di impiego e le dosi vengono definite non soltanto sulla base della loro efficacia biologica ma anche tenendo conto della valutazione del rischio per la tutela degli operatori, dell’ambiente e del consumatore!

I dati presenti in questa sezione forniscono informazioni riguardo a:

  • Modalità, Campi di Impiego e Dosi: si tratta di informazioni derivanti dai dati prodotti nel Dossier Biologico e dalla Valutazione del Rischio (tutela dell’operatore, ambiente e del consumatore)
  • Colture autorizzate

Il prodotto può essere usato solo sulle specifiche colture registrate e per gli usi riportati

  • Impiego in pieno campo e/o serra
  • Parassiti (insetti, infestanti, patogeni….) per coltura
  • Dose d’impiego per unità di superficie (kg o l/ha)

 

Seguire attentamente le indicazioni riguardanti le dosi, il numero e l‘epoca delle applicazioni. Anche dosi inferiori a quelle raccomandate possono essere sanzionate!

  • Numero di trattamenti all’anno e/o per ciclo colturale (se necessario)
  • Intervallo minimo/massimo tra i trattamenti
  • Periodo di impiego/fase fenologica (se necessario)
  • Tempo di Carenza o Intervallo di sicurezza: è il tempo minimo che deve trascorrere dall’ultimo trattamento alla raccolta (non dal consumo). Nei trattamenti post-raccolta è il tempo che deve trascorrere dall’ultimo trattamento alla commercializzazione. Il tempo di carenza è una indicazione di legge a tutela del consumatore.
  • Caratteristiche generali, meccanismo e modalità di azione con cui il prodotto riesce a svolgere la sua attività (contatto, translaminare, sistemico, …).

Tutte le informazioni di cui sopra vengono talvolta riassunte in formato di tabella, per facilitarne la lettura. Ma, come abbiamo già detto, per impiegare correttamente un agrofarmaco è fondamentale leggere tutta l’etichetta!

 

Vi è poi una sezione interamente dedicata a un argomento che ci sta molto a cuore, e a cui abbiamo già dedicato un articolo del nostro blog (leggi qui): la prevenzione e la gestione della resistenza! Questa sezione contiene cioè tutte le istruzioni che devono essere seguite per prevenire l’insorgenza di fenomeni di resistenza e assicurare un’efficacia piena e duratura nel tempo. Ne potete osservare un esempio nell’immagine che segue.

 

A questa, segue poi una sezione che contiene ulteriori indicazioni relative alla condotta da adottare per evitare fenomeni di fitotossicità e sappiamo quanto sia importante questo aspetto per le colture floreali e ornamentali!

Infine, è presente una parte che fornisce informazioni relative a problemi di incompatibilità nel caso di miscele estemporanee con altri prodotti.

 

Un ultimo argomento che talvolta è presente riguarda le indicazioni da seguire per corretta preparazione della miscela.

 

ULTERIORI NORME PRECAUZIONALI

Si tratta di disposizioni generali da seguire per la corretta conservazione dell’agrofarmaco e per lo smaltimento dei contenitori vuoti.

DICITURA RELATIVA ALLA TRACCIABILITÀ

“Etichetta autorizzata con decreto dirigenziale del …”

A testimonianza del completamento del lungo iter legislativo di approvazione, consente di risalire alle condizioni di autorizzazione.

SANZIONI PREVISTE PER IL MANCATO RISPETTO

In Italia è in vigore il D.L. 17 aprile 2014 che riguarda la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento 1107/2009 che, tra i numerosi ambiti, norma alcune parti delle etichette e ne prescrive il rigoroso rispetto.

In particolare, possiamo evidenziare le seguenti violazioni con le rispettive sanzioni in euro, valide per chiunque utilizzi i prodotti:

CONCLUSIONI

L'etichetta è il frutto di un lungo e costoso processo di autorizzazione affrontato dalle azienda produttrici, tale percorso richiede il rispetto di norme europee e nazionali molto rigorose, soggette a continui aggiornamenti tecnici e scientifici per tenere conto dei continui progressi in questi campi.

Per questo motivo le etichette sono molto diverse una dall’altra, anche se a volte riguardano prodotti simili e con la stessa sostanza attiva; questo può creare confusione e rendere più difficile utilizzarle al meglio.

L’utilizzatore professionale deve comunque conoscere, comprendere e sfruttare al meglio le indicazioni contenute nelle etichette, al fine di conseguire i migliori risultati tecnici e garantire la massima tutela di chi effettua i trattamenti, dei consumatori e dell’ambiente.