Non solo dose di impiego e spettro di azione

Syngenta per il florovivaismo

L’etichetta: la vostra guida di sopravvivenza al complesso mondo degli agrofarmaci.

Durante le riunioni che prima dell’avvento del COVID-19 ci permettevano di incontrarci almeno una volta all’anno, ma anche durante le videoconferenze a distanza organizzate negli ultimi mesi, vi abbiamo sempre sottolineato l’importanza  di leggere sempre molto attentamente l’etichetta prima di applicare un agrofarmaco.

Nei prossimi due articoli del blog vorremmo spiegarvi perché l’etichetta dei prodotti fitosanitari è un documento così importante e perché è necessario comprendere al meglio tutte le informazioni che contiene. Vorremmo anche spiegarvi perché, secondo noi, rappresenta davvero la vostra “guida di sopravvivenza” per utilizzare in modo corretto e responsabile qualsiasi tipo di agrofarmaco e, non ultimo, per evitare di incorrere in pesanti sanzioni.

Per mostrarvi un esempio concreto utilizzeremo l’etichetta del prodotto MAINSPRING.

IN ITALIA OGNI ETICHETTA È UN DECRETO E TUTTO IL CONTENUTO È VINCOLANTE E OBBLIGATORIO

In Italia l’etichetta è autorizzata con uno specifico Decreto del Ministero della Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale che:

  • Autorizza produzione, vendita e utilizzo
  • Stabilisce il periodo di validità dell’autorizzazione
  • Stato registrativo della sostanza/e attiva/e a livello UE
  • Contiene l’etichetta che stabilisce le modalità di impiego dell’agrofarmaco

 

Come tale non può essere liberamente modificata dal titolare dell’autorizzazione. Sarà quindi sempre necessaria una specifica domanda che, a seconda del tipo di variazione, potrà richiedere anche tempi lunghi e la produzione di specifici dati a supporto delle richieste.

Come potrete immaginare, quindi, ci sono molte normative, sia europee, sia nazionali, che devono essere rispettate nella scrittura dell’etichetta di un agrofarmaco. Le principali sono le seguenti:

  • Circolare Ministero della Salute del 10 marzo 2009 e Regolamento 1272/2008 per il riquadro ministeriale
  • Regolamento 1107/2009, Reg. 547/2011 e DPR n. 55 del 28 febbraio 2012 per tutte le informazioni tecniche e agronomiche
  • Regolamento 396/2005 per le informazioni sugli intervalli di sicurezza

 

Vediamo adesso quali sono le principali sezioni di un’etichetta e perché è davvero importante leggerle con attenzione.

In generale un’etichetta è costituita dalle seguenti sezioni principali:

  • Riquadro ministeriale
  • Prescrizioni supplementari
  • Indicazioni generali
  • Indicazioni agronomiche
  • Ulteriori norme precauzionali
  • Dicitura relativa alla tracciabilità

 

IL RIQUADRO MINISTERIALE

Questa sezione può essere considerata il “biglietto da visita” dell’agrofarmaco e contiene le seguenti informazioni di base:

  • il nome del prodotto (che in gergo si definisce denominazione commerciale del prodotto)
  • il tipo di azione del prodotto (cioè se si tratta di un fungicida o di un insetticida e così via) e il modo di azione
  • il tipo di formulazione (granuli idrodispersibili, polvere bagnabile, liquido, etc.)
  • la classe chimica di appartenenza e il codice FRAC/HRAC/IRAC. IMPORTANTISSIMA! Perché ci aiuta ad alternare gli agrofarmaci in modo da evitare la selezione di popolazioni resistenti, come abbiamo spiegato in questo precedente articolo.
  • la composizione, ovvero l’elenco e il rispettivo contenuto di ciascun principio attivo presente nel prodotto (percentuale di peso o di volume della s.a. o delle ss.aa.)

 

Vi è poi una specifica sezione dedicata a tre elementi che dobbiamo sempre leggere con attenzione:

  • Pittogrammi (i simboli racchiusi nei rombi con bordo rosso)
  • Indicazioni di pericolo (codici H con rispettive descrizioni)
  • Consigli di prudenza (codici P e rispettive descrizioni)

È importante sottolineare che i simboli e le indicazioni di pericolo si riferiscono alle proprietà del prodotto concentrato e NON sono effetti collaterali derivanti dall’uso corretto.

I consigli di prudenza devono essere attentamente letti e adottati perché servono proprio ad evitare l’esposizione ai pericoli durante la manipolazione del prodotto concentrato.

L’ultima parte del “biglietto da visita” dell’agrofarmaco fornisce tutta una serie di informazioni più burocratiche, se ci concedete l’uso di questo termine, cioè vi informa sui seguenti aspetti:

  • chi è il titolare della registrazione, (in questo caso Syngenta), e i suoi riferimenti (nome, indirizzo e numero di telefono)
  • il numero e la data di registrazione presso il Ministero della Salute
  • dove viene prodotto e confezionato l’agrofarmaco
  • l’indicazione della taglia (in g o kg, ml o l)
  • e infine il numero di partita del preparato e la data di produzione (spesso indicato nel corpo della confezione)

Le informazioni contenute in questo riquadro consentono di identificare con precisione il tipo di prodotto, la sua composizione, come deve essere applicato, le sue modalità di azione e di comportamento nella pianta.

Nel caso di MAINSPRING è da sottolineare l’impiego in serra e in coltivazioni che non sono a contatto con il suolo.

La classificazione è sempre rilevante per impostare una corretta strategia anti-resistenza e può essere oggetto di ulteriori e più dettagliate prescrizioni.

LE PRESCRIZIONI SUPPLEMENTARI

Ne possiamo identificare due tipi:

  • Norme precauzionali ulteriori per la tutela dell’ambiente
  • Indicazioni di eventuali rischi particolari per l’ambiente

È necessario adottare scrupolosamente tutte le misure di mitigazione del rischio indicate e seguire sempre scrupolosamente tutte le indicazioni relative alle precauzioni d’uso.

 

Ma che cosa si intende esattamente con il termine PRESCRIZIONE? E perché sono così importanti queste indicazioni?

La definizione di prescrizione è la seguente: norma data da chi ne ha autorità; ORDINE, COMANDO.

Le PRESCRIZIONI SUPPLEMENTARI sono cioè delle misure di mitigazione dei rischi che devono essere obbligatoriamente adottate. I pericoli, che sono comunicati nella sezione precedente, si tradurranno in rischi accettabili (la condizione di “rischio zero” non può essere presa in considerazione in nessun uso pratico e per nessun mezzo tecnico) controllando o evitando l’esposizione. Questa sezione è quindi fondamentale perché spiega quali accorgimenti e Buone Pratiche adottare per evitare che l’ambiente sia esposto al prodotto in misura tale da causare problemi e per permettere la manipolazione del prodotto concentrato minimizzando o addirittura azzerando i rischi per l’operatore!

Fine della prima parte.

Nel prossimo articolo vedremo in dettaglio le sezioni centrali dell’etichetta e scopriremo con quali criteri si arriva alla determinazione della dose di impiego!

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