I tripidi del Ciclamino

I tripidi sono gli insetti potenzialmente più dannosi e più difficili da controllare nella coltivazione del ciclamino.

ciclamino bianco
ciclamino più colori
ciclamino rosa

Sintomi

I danni sono causati da larve e adulti che si alimentano su foglie e fiori dei ciclamini. I tripidi si nutrono del contenuto cellulare delle cellule parenchimatiche.
L’attività alimentare, detta anche trofica, si realizza attraverso una serie di step successivi:

  1. L’insetto inizialmente penetra le cellule parenchimatiche con lo stiletto boccale
     
  2. Inietta nelle cellule la propria saliva contente numerosi enzimi litici
     
  3. Gli enzimi litici svolgono la loro funzione all’interno delle cellule
     
  4. Il tripide assorbe i contenuti cellulari parzialmente digeriti dall’azione degli enzimi litici

Le cellule in questo modo vengono svuotate dei contenuti citoplasmatici, cloroplasti inclusi. La perdita dei cloroplasti determina l’immediata perdita di colore verde della cellula. Una volta riempitasi di aria, la cellula necrotizza. Questo chiaramente compromettere anche la capacità della pianta di fotosintetizzare.

Il danno causato dalle punture dei tripidi può presentarsi in diversi modi:

  • Presenza sulla foglia di punti necrotici argentati (dovuti alle punture di suzione) e neri (dovuti agli escrementi)
     
  • Deformazioni caratteristiche a carico delle foglie
     
  • Decolorazioni e lesioni di varia entità a carico dei fiori
     
  • Presenza di necrosi accompagnate da un alone biancastro dovute alle punture di ovideposizione

I tripidi sono anche vettori di virus che colpiscono le piante ornamentali; i più comuni sono sicuramente il Impatiens Necrotic Spot Virus (INSV), Chrysanthemum stem necrosis virus (CSNV), Tomato Chlorotic Spot Virus (TCSV) e Tomato Spotted Wilt Virus (TSWV).

Quali sono le specie di tripidi più importanti?

Frankliniella occidentalis, Thrips tabacii, Echinothrips americanus e Thrips setosus sono i più importanti, sebbene Frankliniella sia la più comune.

Perché Frankliniella occidentalis è un insetto così difficile da controllare nelle colture ornamentali in serra?

Frankliniella occidentalis è un insetto di difficile controllo a causa della rapidità con cui riesce a riprodursi. Bisogna considerare che con temperature prossime ai 25°C il ciclo di sviluppo completo da uovo ad adulto avviene in 13-14 giorni, ma già con temperature di 15°C il tripide è attivo e capace di riprodursi. In condizioni ambientali favorevoli il tripide svolge 5-7 generazioni all’anno, una ogni 15 giorni circa, ma potenzialmente è in grado di compierne fino a 18!

Temperatura

15°C

20°C

25°C

30°C

35°C

Ciclo di vita (giorni)

45,8

28,4

15,2

10,9

11,4

Mortalità in %

13,7

13,2

8.9

10

27,1

Numero di uova deposte

50,5

125,9

135,6

42

5,1

66.6% femmine

33,63

83,92

90,39

28

3,4

(133,6 uova per femmina a 25 ° C e 228,6 uova per femmina a 27,2 ° C; Robb, 1989)

F. occidentalis preferisce alimentarsi sui fiori piuttosto che sulle foglie. La possibilità di alimentarsi con il polline aumenta la fertilità media delle uova e la loro prolificità. Normalmente le uova deposte da una femmina danno origine a circa 80% di femmine e 20% di maschi.

A cosa è dovuta questa disparità?

Le femmine di Frankliniella occidentalis possono riprodursi in due modi diversi:

  1. mediante accoppiamento con un maschio, le uova così deposte daranno origine solo a femmine
     
  2. senza accoppiamento, la femmina depone uova che daranno origine a soli maschi

Quando le femmine si riproducono senza accoppiamento, danno origine ad una prole composta da soli maschi. Una volta che i maschi saranno sessualmente maturi, la femmina si accoppia con i figli originando individui femmina e dando origine, in breve tempo, ad una nuova popolazione.

Questa modalità di riproduzione riveste un aspetto cruciale nella capacità dell’insetto di sviluppare facilmente resistenza agli agrofarmaci.

Come è possibile migliorare il controllo di questo insetto?

La difesa delle colture floreali e ornamentali dagli attacchi dei tripidi è tra le più complesse da gestire. L’impostazione del programma di difesa deve tener conto dei seguenti aspetti:

  1. Per ottenere un buon controllo dei tripidi è molto importante mantenere molto basso il livello di infestazione. Per questo è indispensabile dotarsi di uno strumento che consenta di monitorare l’evolversi della popolazione: le trappole cromotropiche. L’uso delle trappole cromotropiche consente di effettuare un attento monitoraggio delle coltivazioni, in modo da attuare gli interventi di difesa prima che la popolazione raggiunga dimensioni tali da renderla non più controllabile.
  2. Alternare gli agrofarmaci disponibili in base al meccanismo di azione, come abbiamo spiegato in questo articolo del blog Syngenta per il Florovivaismo
  3. Impostare il programma di difesa con un approccio IPM, che preveda, ad esempio, la rimozione delle erbe infestanti all’interno della serra, l’uso delle trappole cromotropiche e l’impiego dei beneficials. Non sai cosa sono i beneficials? Puoi trovare maggiori informazioni in questo articolo dedicato

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