I tripidi sono creature minuscole

Syngenta per il florovivaismo

Ciao, mi chiamo Stefano Cerchiai e in Syngenta sono il responsabile tecnico delle colture florovivaistiche.

Benvenuti nel mio Blog!

Questo spazio nasce come luogo di condivisione di esperienze, informazioni, argomenti vari e, perché no, idee e riflessioni legate al mondo del florovivaismo che spero troverete interessanti.

Come primo argomento del blog vorrei parlarvi di un insetto che al solo nominarlo evoca immagini di colture devastate: il tripide. Insetto sottile dai tratti unici: ali sfrangiate e apparato boccale asimmetrico per assenza della mandibola destra, atrofizzata. La maggior parte di essi sono lunghi 1 mm o meno. In pratica minuscoli.

Vediamo questo ordine di insetti e le diverse specie che ne fanno parte, con la speranza di fornirvi alcune informazioni utili.

La maggior parte dei tripidi si nutre principalmente di piante, perforando le cellule con lo stiletto boccale e succhiandone il contenuto, sebbene alcuni di essi siano predatori di altri insetti. Purtroppo noi che ci occupiamo di florovivaismo conosciamo molto bene questi insetti. Possono distruggere colture perfettamente sane in un lasso di tempo spaventosamente breve. Nel mondo sono note oltre 5.000 specie di tripidi, alcune di esse sono ampiamente diffuse in Italia ed è molto importante conoscere il loro ciclo biologico per ottenere un efficace controllo.

Sintomi

Gli adulti si nutrono principalmente di fiori, ma anche di steli e foglie. Il danno può presentarsi in diversi modi:

  • Scolorimento e punture di suzione su fiori e petali aperti
  • Deformazione di gemme e capolini
  • Puntinature sui fiori dovute alla deposizione attraverso l’ovopositore

In seguito alla loro attività alimentare, sulla pianta appaiono punti necrotici argentati che possono compromettere la capacità della pianta di fotosintetizzare; i tripidi possono poi distorcere o arrestare la crescita dei germogli e ridurre ulteriormente il valore della pianta. Le ferite causate dai tripidi possono inoltre favorire le infezioni di botrite. I tripidi sono anche vettori di virus che colpiscono le piante ornamentali; i più comuni sono sicuramente il Impatiens Necrotic Spot Virus (INSV), Chrysanthemum stem necrosis virus (CSNV), Tomato Chlorotic Spot Virus (TCSV) e Tomato Spotted Wilt Virus (TSWV).

Quali sono le specie più importanti?

Frankliniella occidentalis, Thrips tabacii, Echinothrips americanus e Thrips setosus sono i più importanti, sebbene Frankliniella sia la più comune.

Perché Frankliniella occidentalis è un insetto così difficile da controllare nelle colture ornamentali in serra?

Frankliniella occidentalis è un insetto di difficile controllo a causa della rapidità con cui riesce a riprodursi. Bisogna considerare che con temperature prossime ai 25°C il ciclo di sviluppo completo da uovo ad adulto avviene in 13-14 giorni, ma già con temperature di 15°C il tripide è attivo e capace di riprodursi. In condizioni ambientali favorevoli il tripide svolge 5-7 generazioni all’anno, una ogni 15 giorni circa, ma potenzialmente è in grado di compierne fino a 18!

Temperatura

15°C

20°C

25°C

30°C

35°C

Ciclo di vita (giorni)

45,8

28,4

15,2

10,9

11,4

Mortalità in %

13,7

13,2

8.9

10

27,1

Numero di uova deposte

50,5

125,9

135,6

42

5,1

66.6% femmine

33,63

83,92

90,39

28

3,4

(133,6 uova per femmina a 25 ° C e 228,6 uova per femmina a 27,2 ° C; Robb, 1989)

F. occidentalis preferisce alimentarsi sui fiori piuttosto che sulle foglie. La possibilità di alimentarsi con il polline aumenta la fertilità media delle uova e la loro prolificità. Normalmente le uova deposte da una femmina danno origine a circa 80% di femmine e 20% di maschi.

A cosa è dovuta questa disparità?

Le femmine di Frankliniella occidentalis possono riprodursi in due modi diversi:

  1. mediante accoppiamento con un maschio, le uova così deposte daranno origine solo a femmine
  2. senza accoppiamento, la femmina depone uova che daranno origine a soli maschi

Quando le femmine si riproducono senza accoppiamento, danno origine ad una prole composta da soli maschi. Una volta che i maschi saranno sessualmente maturi, la femmina si accoppia con i figli originando individui femmina e dando origine, in breve tempo, ad una nuova popolazione.

Questa modalità di riproduzione riveste un aspetto cruciale nella capacità dell’insetto di sviluppare facilmente resistenza agli agrofarmaci.

Come è possibile migliorare il controllo di questo insetto?

E’ sicuramente necessario dotarsi di trappole cromotropiche di colore blu per effettuare un attento monitoraggio delle coltivazioni, in modo da attuare gli interventi di difesa prima che la popolazione raggiunga dimensioni tali da renderla non più controllabile.

Ciclo di vita del tripide