Afidi: Caratteristiche principali e strategie di controllo

Syngenta per il florovivaismo

L’attuale innalzamento delle temperature sta favorendo la comparsa dei primi afidi sulle colture o sugli ospiti secondari da cui poi essi si diffonderanno tramite le proprie forme alate. Grazie al processo riproduttivo partenogenetico si moltiplicheranno quindi velocemente, infestando sia i germogli apicali, sia i boccioli fiorali eventualmente presenti. La ricerca della linfa, infatti, induce gli afidi a posizionarsi prevalentemente lungo gli steli più giovani e meno lignificati, quindi facilmente penetrabili dai loro apparati boccali. In tal modo questi fitomizi beneficiano al meglio della linfa discendente, ricca di zuccheri, che transiterà passivamente nel loro corpo. Al di là dei danni dovuti alle punture, gli afidi generano quindi gravi imbrattamenti ai tessuti infestati proprio a causa della linfa in eccesso che viene espulsa dagli appositi sifoni. Ciò genererà in seguito le condizioni ottimali per i funghi saprofiti che prolifereranno su tali substrati zuccherini, deturpando ulteriormente l’aspetto delle piante. Il danno peggiore, però, è quello che vede la trasmissione di virus, causa di danni irreparabili per diverse colture agrarie, ornamentali incluse. Per esempio, si mostrano particolarmente soggette a virosi colture come fresia, gladiolo, iris, lilium, narciso e tulipano. Il controllo degli afidi diviene quindi indispensabile anche nel settore del florovivaismo, soprattutto pensando agli altissimi livelli di qualità estetica richiesti dal mercato. Eliminare le infestazioni di afidi non è però percorso agevole, causa le possibili reinfestazioni nel corso della stagione e per la loro distribuzione su porzioni di chioma ove i trattamenti insetticidi possono faticare a giungere. Per ottenere il massimo dell’efficacia servono quindi soluzioni capaci di diffondere anche nei tessuti apicali ove si posizionano preferenzialmente gli afidi e dove la protezione dev’essere quindi massima.

 

La soluzione per il controllo degli afidi

Pediment®, a base di pirimicarb in ragione di 500 grammi per chilo, rappresenta un utile strumento per il controllo degli afidi delle colture floreali e ornamentali. La formulazione proposta è in granuli idrodispersibili di elevata omogeneità e di ottima solubilità in acqua. Fra i vantaggi offerti dal prodotto spicca la buona selettività nei confronti degli insetti utili, abbinata a una perfetta selettività verso le colture, caratteristica questa irrinunciabile per qualsiasi prodotto da applicarsi su piante la cui estetica sia attesa perfetta. Facile da dosare, Pediment® è autorizzato contro gli afidi delle colture floreali e ornamentali, sia in serra, sia in pieno campo. La dose di impiego è in entrambi i casi di 1 kg/ha, variando però i volumi di acqua impiegati. Se in pieno campo sono consigliati mille litri di acqua per ettaro, in serra tali volumi possono scendere fino a soli 200 litri in funzione delle specifiche condizioni di impiego e delle attrezzature utilizzate. Diversi anche i trattamenti ammessi: in pieno campo è possibile un’unica applicazione alla comparsa dei parassiti sulla coltura. In ambiente protetto le applicazioni possibili sono invece due, da posizionarsi a distanza di 7-12 giorni in funzione dell’andamento dell’infestazione. Una volta applicato, Pediment® si evidenzia per il rapido potere abbattente, garanzia di pronto arresto delle proliferazioni degli afidi. L'azione per contatto, di per sé immediata, viene poi completata dal comportamento translaminare di pirimicarb nei tessuti vegetali trattati, attitudine che permette all’insetticida di raggiungere anche individui localizzati sulle pagine inferiori delle foglie. Un plus distintivo della sostanza attiva è infine la sua azione in fase di vapore. Questa inizia a manifestarsi al di sopra dei 15°C, toccando l’optimum fra i 15 e i 30°C. Pirimicarb si mostra infatti efficace anche a temperature alle quali altre sostanze attive si degradano molto velocemente, riducendo quindi il controllo dei parassiti. Al di sopra dei 30°C, però, l'evaporazione della sostanza attiva può risultare troppo veloce, riducendone l’efficacia sul medio periodo. In tal caso è bene modulare attentamente i volumi di acqua impiegati, prediligendo quelli più elevati, nonché adottando ugelli e pressioni d'esercizio tali da realizzare gocce di dimensioni medio grandi. In tal modo il prodotto si può diffondere più gradatamente nel tempo, mantenendo elevata anche la sua efficacia in fase di vapore. Volumi di acqua bassi e una micronizzazione più spinta sono quindi da adottarsi solo a fronte di temperature tendenzialmente fresche.

In considerazione dell’esistenza di numerose nuove varietà delle diverse specie di piante floricole e ornamentali in vaso, è consigliabile effettuare saggi preliminari su un numero limitato di piante, prima di estendere il trattamento ad aree più vaste.

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Author

Alessandro Aquino
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Syngenta Italia