I cereali nella Pac 2023-2027

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Gli orientamenti europei guardano sempre più agli aspetti ambientali e mirano a ben precisi obiettivi: una maggiore biodiversità delle aree rurali, inclusa quella del terreno, unita alla riduzione delle emissioni climalteranti e dell’inquinamento delle diverse matrici ambientali a partire dalle acque. 

Ogni Stato membro dell’Unione europea ha potuto decidere in autonomia la gestione dei diversi eco-schemi. L’Italia ha infatti deciso di collocare su tali misure il 25% degli aiuti diretti per una cifra di 887,8 milioni di euro l’anno per un totale nel quinquennio pari a 4,44 miliardi di euro. 

I cinque eco-schemi scelti dall’Italia 

Cinque gli ecoschemi che l’Italia ha adottato fra i nove possibili. Il primo dei cinque è rivolto agli allevatori e prevede una riduzione nell’uso di antibiotici e ulteriori miglioramenti sul fronte del benessere animale. L’eco-schema 2 interessa invece le colture arboree e guarda alla realizzazione di maggiori inerbimenti tra i filari, rinunciando anche a sfalci, lavorazioni del terreno e diserbi. Gli oliveti di interesse paesaggistico, quelli con un numero di piante per ettaro fra 60 e 300, sono oggetto dell’eco-schema 3 che prevede la potatura biennale e il divieto di bruciare i residui di potatura. Il quarto eco-schema si rivolge invece ai sistemi colturali estensivi, prevedendo avvicendamenti su base biennale. Infine l’eco-schema 5 mira alla realizzazione di aree appositamente coltivate con piante nettarifere a vantaggio degli impollinatori. 

Cerealicoltori ed eco-schema 4: quali sono le regole da seguire

Obiettivo del quarto eco-schema è sollecitare gli avvicendamenti fra colture depauperanti il suolo con altre miglioratrici e/o da rinnovo. Fra le prime ricadono i cereali a paglia, mentre le seconde sono rappresentate da colture leguminose, da granella o da foraggio. Infine, le colture da rinnovo, il cui elenco è molto corposo ed è riportato nell’Allegato VIII del DM 23 dicembre 2022 per come è stato modificato nel maggio 2023. Fra le colture principali vengono considerate da rinnovo mais, sorgo, girasole, colza, pomodoro e numerose colture orticole. 

Consulta qui l’elenco delle colture da rinnovo previste dalla modifica all’Allegato VIII del DM del 23 dicembre 2022.

Entità dei contributi e condizioni per accedervi

Chi aderisce all’eco-schema 4 riceve 110 euro/ha/anno che salgono del 20%, quindi a 132 euro, se tale misura si applica in aree ZVN, acronimo di zone vulnerabili da nitrati di origine agricola. Al contributo si può accedere anche solo con una parte della superficie aziendale, a patto che in essa si applichino gli avvicendamenti sopra menzionati senza mai seminare cereali a paglia per due anni consecutivi.

Quanto a cicli colturali, l’eco-schema 4 si applica sia alle colture principali, sia alle secondarie, intese come le colture che occupino il suolo per almeno 90 giorni fra le due colture principali. Dal computo sono invece escluse quelle di copertura (cover crops), cioè quelle inserite fra coltura principale e secondaria, ma non destinate a raccolta. Per chi aderisce scatta l’obbligo di interramento dei residui colturali delle colture in avvicendamento, obbligo dal quale sono esentate le aziende zootecniche e quelle che seguano le pratiche di semina su sodo o di minimum tillage.  

Un limite fitosanitario è stato poi fissato per le colture miglioratrici: non è infatti possibile applicare diserbanti chimici sulle leguminose, siano esse da foraggio o da granella. Ciò comporta una serie di contromisure agronomiche che prevedono azioni di contenimento delle infestanti basate sull’impiego di opportune attrezzature, come per esempio le sarchiatrici. Alcune restrizioni sono previste anche sulle colture da rinnovo, per le quali sono ammesse solo le pratiche di difesa integrata o biologica. 

Esempi di avvicendamenti colturali possibili e controlli ispettivi

Validi avvicendamenti per aderire all’eco-schema 4 sono per esempio orzo nel 2024 se si è coltivata soia nel 2023. Oppure, se si è coltivato mais nel 2023 è possibile seminare soia nel 2024. Nell’anno corrente la leguminosa può poi succedere al frumento quando questo sia stato coltivato nella stagione 2022-2023.  Anche la coltura secondaria concorre comunque all’impegno: quindi si aprono interessanti opportunità per le seconde semine con soia dopo la raccolta dei cereali autunno-vernini.

Infine, i controlli sulla regolarità delle pratiche. Questi sono previsti dal 1° giugno al 30 novembre dell’anno della domanda e verranno espletati consultando i quaderni di campagna aziendali e i registri dei trattamenti. 

Come gestire la flora spontanea aderendo all’eco-schema 4

La proibizione all’uso dei diserbanti sulle colture leguminose può creare alcuni problemi gestionali delle infestanti, ma anche apportare vantaggi da un punto di vista delle resistenze. Avvicendare le colture, come pure alternare i diserbi chimici con quelli meccanici, permette infatti di esercitare sulla flora spontanea azioni eterogenee di controllo, allontanando i rischi che si sviluppino fenomeni di resistenza. 

Le linee di diserbo di Syngenta per le diverse colture, principali, secondarie e da rinnovo, abbracciano soluzioni caratterizzate da molteplici meccanismi d’azione, permettendo di avvicendare non solo le colture, bensì anche gli erbicidi impiegati. Per i cerealicoltori che aderiscono all’eco-schema 4 i programmi di diserbo dovranno quindi essere pianificati su base pluriennale, stabilendo precise tabelle di marcia che includano sia i pre-emergenza sia i post-emergenza delle diverse colture in cui la specifica misura permette gli erbicidi. 

Su grano, per esempio, è possibile intervenire in pre-emergenza con DICURAN® PLUS, proseguendo a fine inverno con le miscele composte dai prodotti delle linee AXIAL®, graminicida, e AMADEUS®, specialista delle foglie larghe, ampliandone eventualmente lo spettro d’azione con MANTA® GOLD. 

Il mais vede la possibilità di intervenire, sempre in pre-emergenza, con LUMESTRA® PACK, eventualmente addizionato con DOMITREL® 400 CS. Nel Caso specifico dell’eco-schema 4, LUMESTRA® PACK è utilizzabile senza limitazioni su tutto il territorio nazionale. In post-emergenza saranno poi impiegabili specialisti come ELUMIS® e GHIBLI® PLUS, capaci di controllare sia le graminacee, sia le dicotiledoni. 

Per chi infine inserisse negli avvicendamenti anche colture da rinnovo come girasole, colza, pomodoro e le principali colture orticole, è consigliabile il graminicida ZETROLA®. 

Grazie alla ragionata alternanza nel tempo di queste soluzioni è possibile controllare efficacemente la flora infestante anche rinunciando al diserbo chimico delle leguminose da seme o foraggere. In tal modo si può beneficiare delle integrazioni al reddito dovute all’eco-schema 4 ottenendo comunque il massimo delle rese delle proprie colture.