Agricoltura Sociale protagonista ad Alba con il progetto Valelapena

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Si è tenuto lo scorso 16 dicembre ad Alba, presso la Sala Vittorio Riolfo nel Cortile della Maddalena, il convegno “Il lavoro dentro… Dentro al lavoro” che, promosso dal Consorzio di Cooperative Sociali - Compagnia di Iniziative Sociali CIS, la Città di Alba, i Garanti regionale e comunale delle persone private della libertà personale e Syngenta aveva l’obiettivo di creare un momento di discussione e confronto tra le istituzioni politiche nazionali, quelle locali, enti del Terzo Settore e le realtà che operano nel settore d’interesse, sul tema del recupero sociale e professionale dei detenuti e sul ruolo che l’agricoltura può svolgere in questo processo riabilitativo, grazie alla legge sull’Agricoltura Sociale promossa dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Tra i relatori l’Onorevole Andrea Olivero, Viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali,  l’Onorevole Massimo Fiorio, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera e l’Onorevole Mariano Rabino, Deputato della Commissione Affari Esteri e Comunitari alla Camera, che, assieme agli altri panelisti, si sono confrontati sull'importanza del reinserimento sociale dei detenuti e le opportunità offerte dalla legge dell'agricoltura sociale, coinvolgendo nel dibattito non solo le istituzioni, ma anche le associazioni e gli imprenditori agricoli del territorio per comprendere opportunità, limitazioni e bisogni che permettano una multifunzionale applicazione della legge.

Tra i casi di maggiore rilievo in ambito di Agricoltura sociale è stato presentato Valelapena, ambizioso progetto nato nel 2006 che vede la collaborazione tra Syngenta, il Ministero della Giustizia, la Casa di Reclusione d’Alba, l’Istituto Enologico d’Alba e i Comuni di Alba e Bra per sostenere il recupero dei detenuti della casa circondariale di Alba attraverso una formazione specifica e l’impiego diretto e concreto in un vigneto situato all’interno del carcere stesso. Ogni anno il progetto coinvolge 15 detenuti che, all’interno dell’istituto penitenziario, seguono un corso per ottenere la qualifica di operatore agricolo e coltivano vitigni di nebbiolo, barbera, dolcetto e cortese. Alla vinificazione, imbottigliamento ed etichettatura provvede l’Istituto Enologico Umberto I di Alba per una produzione annua di 1.400 bottiglie. Attraverso la qualifica professionale e l’attività svolta nel vigneto, gli ospiti della Casa di Reclusione hanno la possibilità di maturare le competenze e l’esperienza necessarie per trovare impiego presso le aziende vitivinicole della zona una volta scontata la pena. Syngenta mette a disposizione i prodotti, le competenze e le risorse necessarie per una corretta e completa protezione del vigneto.

Il Viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero ha affermato: “Sono lieto di aver dato il mio contributo a questo evento dedicato all’Agricoltura Sociale e al progetto Valelapena perché credo fortemente che possa rappresentare un esempio per altre realtà e un’occasione concreta di riscatto e vera e propria rinascita per i detenuti. Ho sostenuto fortemente la legge sull’Agricoltura sociale e  intendo continuare a promuovere con impegno ogni iniziativa di welfare che possa portare integrazione tra agricoltura, etica e legalità".

 

Cristina Marchetti, Responsabile Regulatory&Corporate Affairs di Syngenta Italia ha commentato: “La nostra azienda, totalmente dedicata all’agricoltura e da sempre attenta ai risvolti sociali del settore, attraverso il progetto Valelapena vuole sensibilizzare l'opinione pubblica locale e le Istituzioni sul ruolo fondamentale dell’agricoltura non solo per la nostra economia ma anche per il tessuto sociale. La legge nazionale sull’Agricoltura Sociale rappresenta un’occasione unica per dare continuità a questa esperienza”.