Antracnosi: soluzioni per colture senza macchia

Syngenta per il florovivaismo

L’antracnosi, temuta per le tipiche macchie nere che genera su foglie e steli, è una delle avversità più dannose per le colture floreali e ornamentali. L’impostazione di un piano di difesa risulta fondamentale al fine di salvaguardare piante e reddito.

Le cosiddette “macchie nere”, numerose e di pessimo aspetto, si manifestano sulle parti verdi delle colture floreali e ornamentali, causandone il forte deprezzamento commerciale se non adeguatamente controllate. L'antracnosi è infatti una malattia fungina causata da patogeni diversi, tutti capaci di generare aree dal marrone al nero, differenti per forma, localizzazione e grandezza a seconda dell’ospite. Il fenomeno può inoltre manifestarsi su tutte le porzioni epigee delle piante, palesandosi però in modo vistoso soprattutto sulle foglie, sebbene possano essere colpiti anche fusticini e rametti. Un tipo di danno, quindi, che rende del tutto invendibili le colture floreali e ornamentali.

Su platano ed ippocastano, per esempio, le macchie diffondono a partire dalle nervature delle foglie, fondendosi poi tra loro fino a farle disseccare e cadere a terra, mentre su salice le macchie presentano una tipica forma a fiamma e possono interessare anche i rametti non ancora lignificati. Al contrario, su gardenia e camelia le macchie si evidenziano dapprima sul margine delle foglie, estendendosi poi alle zone internervali provocando ampi disseccamenti lungo il lembo fogliare. Piccole e rotondeggianti sono infine le macchie, di color marrone, su azalee e rododendri, macchie che poi confluiscono fino al completo ingiallimento e successivo annerimento delle foglie, sino a generare vistose filloptosi che possono lasciare completamente spogli i rametti.

Alcuni fra gli agenti causali sono specifici per il proprio ospite, mentre altri possono colpire piante di generi e specie differenti. Ubiquitario, ad esempio, è il genere Colletotrichum, capace di infettare azalee, camelie e gardenie. A completare il quadro si propongono infine patogeni del genere Alternaria e Ascochyta.

Molti patogeni, poche soluzioni

L’attuale contesto fitosanitario patisce del continuo impoverimento di mezzi tecnici utilizzabili contro l’antracnosi. Sempre meno quindi le soluzioni autorizzate a disposizione dei floricoltori, che devono affinare le tecniche di difesa utilizzando al meglio i prodotti a disposizione, articolandoli nell’ambito di programmi di difesa efficaci e che tengano d’occhio anche il tema delle resistenze. Diminuendo infatti i meccanismi di azione impiegabili, diviene sempre più importante alternare i fungicidi in modo razionale in base ai modi d’azione offerti. In tal senso, gioca a favore l’estensione di etichetta su colture floreali e ornamentali ottenuta da Ortiva®, aggiungendosi in tal modo quale strumento prezioso per il controllo delle malattie fungine, come pure per l’ottimale gestione delle resistenze.

antracnosi

Azione progressiva e prolungata

Formulato come sospensione concentrata, Ortiva® contiene azoxystrobin in ragione di 250 grammi per litro. Autorizzato anche su floreali e ornamentali, sia in serra sia in pieno campo, il fungicida controlla un ampio spettro di malattie fungine, come ruggini (Uromyces spp.), Antracnosi (Ascochyta sp. e Colletotricum sp.), nonché peronospore, oidio e Alternaria. Ortiva® si applica per via fogliare a dosi comprese fra 0,8 e 1 litro per ettaro, avendo cura di irrorare le piante in modo omogeneo e completo, utilizzando volumi di acqua che spazino fra 600 e 1.000 litri per ettaro. Tali volumi devono essere stimati in funzione della massa fogliare da trattare. Dopo l’applicazione, azoxystrobin si lega velocemente ai tessuti vegetali, penetrando poi all’interno in modo progressivo e costante grazie alle sue proprietà translaminari. Queste caratteristiche fisico-chimiche permettono al principio attivo di resistere tenacemente al dilavamento, generando una riserva di protezione per le piante che traggono quindi vantaggio anche dalla sua traslocazione acropeta per via xilematica.

Sulle colture, Ortiva® esercita un’azione spiccatamente preventiva; per tale motivo si consiglia un impiego il più possibile tempestivo all’insorgere delle condizioni favorevoli ai patogeni. Utilizzato in tal modo, il prodotto offre la massima efficacia contro le malattie fungine, assicurando al contempo la massima selettività per le colture. In aggiunta, azoxystrobin apporta una serie di benefici alla fisiologia delle piante, favorendo l’ottimizzazione dei processi fotosintetici. Di conseguenza, viene esaltata l’efficienza di molteplici processi metabolici delle piante, migliorandone la capacità di utilizzare acqua ed elementi nutritivi. Le colture sono quindi predisposte per svilupparsi al meglio delle proprie potenzialità genetiche, raggiungendo agevolmente il proprio optimum commerciale.

Versatile e caratterizzato da un’ampia etichetta, Ortiva® si presta ottimamente all’impiego in una molteplicità di condizioni colturali diverse, assicurando sempre la massima flessibilità e praticità d’uso. Al fine poi di scongiurare l’insorgenza di eventuali fenomeni di resistenza, il prodotto va impiegato per non più di tre volte per anno.

In considerazione dell’esistenza di numerose nuove varietà delle diverse specie di piante floreali e ornamentali in vaso, è consigliabile effettuare saggi preliminari su un numero limitato di piante, prima di estendere il trattamento ad aree più vaste.

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Author

Alessandro Aquino
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Syngenta Italia